Riflessioni di Agor@ sul percorso congressuale

Iniziamo con questo documento ad avvicinarci al prossimo Congresso, iniziando con la diffusione del nostro programma.

Seguiranno a cadenza temporale prestabilita altri documenti sui problemi che stanno vivendo i lavoratori dei settori credito ed assicurazione e come riteniamo debbano essere risolti, partendo dall’analisi della situazione economica/organizzativa dei settori di riferimento e del lavoro.

Diciamo subito che per noi di Agor@ dovrà essere un Congresso di svolta, che superi il collateralismo con le Aziende e con le controparti nazionali, recuperi l’autonomia di pensiero e di azione del Sindacato al fine di migliorare IL SALARIO CONTRATTATO e LE CONDIZIONI DI LAVORO delle lavoratrici e dei lavoratori.

Occorrerà individuare nel Congresso quei delegati e quelle delegate che, ancora legate al mondo del lavoro, siano in grado di rappresentare al meglio le istanze di cambiamento, attraverso un loro inserimento nei vari livelli dell’organizzazione, determinando quell’unità della Fisac che oggi manca a causa delle scelte sindacali e organizzative volute dai Segretari Generali succedutisi negli ultimi anni.

Aspiriamo ad essere un polo di attrazione del cambiamento e per questo i nostri obiettivi e i nostri documenti saranno resi pubblici. Chi vorrà potrà proporre di modificarli e potrà interloquire con noi, giungendo così ad un programma largamente condiviso. Poi saranno gli iscritti e i delegati, con la loro presenza nelle assemblee congressuali e le loro scelte a determinare la possibilità di successo della proposta di cambiamento.

Non vogliamo rappresentare, vorremmo che le lavoratrici ed i lavoratori che sono nel vortice dell’attuale, ulteriore mutazione del lavoro si “rappresentassero”, portando le loro istanze, i loro problemi e le loro soluzioni all’interno del Sindacato. per fare questo serve tornare ad impiegare ogni risorsa perché i lavoratori possano partecipare in presenza, agire il diritto di assemblea (che ricordiamo, è uno sciopero pagato e serve a far capire alle aziende che ci siamo!) senza sprecarlo ed accogliere nuovi rappresentanti sindacali.

Guardammo con grandissimo interesse e speranza alla scelta di Landini di mettersi all’ascolto del quadro sindacale intermedio della Fisac e delle loro richieste, in occasione dell’elezione dell’attuale ed uscente Segretario Generale. Quelle richieste rappresentarono una sorta di mandato a cui l’esecutivo doveva attenersi per cambiare le scelte sindacali della nostra organizzazione e ridare fiducia e speranza agli iscrittə ed ai lavoratorə, ma furono rapidamente disattese.

Noi le riprenderemo nel nostro programma e chiediamo a quel quadro sindacale che le avanzò di fare con noi il Congresso, di avere il coraggio di ricoprire cariche importanti nell’organizzazione per l’affermazione di quelle richieste che avanzarono nel confronto con il Segretario Generale della CGIL.

L’assemblea di organizzazione della CGIL è stata la cartina di tornasole dell’azione della Fisac. Le tesi contenute nei documenti, che la Confederazione sta sostenendo da tempo, sono esattamente il contrario dell’agire della Fisac degli ultimi anni (decentramento, democrazia, organismi, contrattazione territoriale, ruolo delle Camere del Lavoro, filiera produttiva ecc.). C’è molto da cambiare nell’organizzazione.

Lavoreremo prima, durante e dopo il Congresso per l’unità della Fisac, confrontandoci sulle idee e gli obiettivi con tutti coloro che hanno a cuore il destino dei lavoratorə e non il proprio.