LA LUNGA VICENDA DI VERTI ASSICURAZIONI

Nel giugno 2016 Verti Assicurazioni, in piena contrattazione per il rinnovo del CCNL ANIA, disdetta tutti gli accordi, CIA incluso e dichiara 200 esuberi su una popolazione aziendale di circa 860 dipendenti.

La vertenza, che viene gestita solo dalle RSA, ma con l’appoggio della quasi totalità degli addetti, si conclude dopo 2 mesi di assemblea permanente, un mese e mezzo di sciopero, con relativo presidio giornaliero, con l’uscita volontaria di 175 lavoratrici e lavoratori tramite conciliazione unilaterale da parte dell’azienda.

A distanza di 5 anni il management, che è sempre lo stesso che ha dichiarato l’esubero nel 2016, trascina nuovamente i dipendenti in questo vortice, ma questa volta raddoppia il carico: dichiara insieme la ristrutturazione aziendale e la necessità di procedere a una riduzione del personale.

L’azienda dichiara che nonostante la diminuzione del personale avvenuta nel 2016, nonostante la riduzione dei costi a seguito di quasi 2 anni di lavoro da remoto dove tutto è stato scaricato sulle spalle dei lavoratori, nonostante i risparmi avuti a seguito del lock down, nonostante il positivo andamento del settore ha necessità di ridurre nuovamente il numero degli occupati in modo da diventare più competitiva.

Più competitiva scaricando sulle spalle dei lavoratori le scelte sbagliate del management.

È grave che l’Azienda dichiari di voler cancellare completamente tutta la parte del Contact Center che, ad oggi, cuba circa 200 tra lavoratrici e lavoratori che hanno un’età media di 47 anni, in gran parte donne, spesso con figli minori e con i compagni che a volte lavorano nello stesso reparto.

E tutto questo mentre sono aperti i tavoli di trattativa per il rinnovo del CCNL ANIA: nuovamente!

Tra gli obiettivi della piattaforma per il rinnovo del CCNL ANIA vi sono il riconoscimento ai lavoratori dei Contact Center il ruolo e le competenze acquisite negli anni anche attraverso un innalzamento importante dello stipendio, oltre a una riunificazione della filiera assicurativa sotto l’ombrello del ccnl ANIA.

È chiaro che se Verti, che siede al tavolo di trattativa ANIA dove si dibatte di questi punti che potrebbero rappresentare una svolta epocale per il settore, mantenesse invece l’attuale posizione, condizionerebbe già in partenza il rinnovo del ccnl.

Non solo. Le scelte avanzate da Verti sono in conflitto con le norme del ccnl vigente e rischiano di creare un precedente grave per i lavoratori di tutto il settore.

In tal senso non è accettabile che si punti ad “ingrossare” le società di outsourcer che applicano contratti meno onerosi e precarizzano i lavoratori, invece di valorizzare le professionalità dei lavoratori interni. Si lede il ccnl, le regole previste da IVASS sulle esternalizzazioni e si mortificano i lavoratori.

Abbiamo quindi apprezzato l’intervento delle Segreterie Nazionali a supporto della vertenza, proprio per la rilevanza nazionale che la questione ha assunto. Ci auguriamo che l’intervento delle Segreterie Nazionali non si limiti all’incontro appena avuto con l’amministratore delegato di Verti, ma che ci sia il pieno coinvolgimento della categoria nel caso in cui, dopo la pausa di riflessione richiesta dall’ad, l’Azienda non rivedesse le proprie posizioni.

Non si può non vedere la similitudine tra la vertenza di Bnl e quella di Verti. In entrambe, le Aziende puntano a scardinare direttamente le regole del ccnl oltreché ledere i diritti dei lavoratori.

Abbiamo sempre sostenuto che la centralità del ccnl va salvaguardata attraverso il rafforzamento dello stesso e la sua difesa dagli attacchi subiti in diverse aziende. Sarebbe un errore se temi centrali quali la ristrutturazione del settore, lo Smart working, la difesa dell’area contrattuale, l’orario di lavoro, il benessere lavorativo ecc. venissero demandati al livello aziendale senza un quadro di riferimento nazionale o se nelle relative vertenze non ci fosse il coinvolgimento diretto della struttura nazionale di categoria e di tutti i lavoratori dei settori interessati.