INTESA SAN PAOLO – PIANO INDUSTRIALE 2022-25 – UN APPROFONDIMENTO (1)

Cominciamo con questo post un approfondimento del piano industriale di Intesa Sanpaolo realizzato da lavoratori/dirigenti sparsi tra le province di Imperia e Savona. Abbiamo deciso di suddividere il contributo su più uscite per rendere la lettura più agevole e speriamo di massimo interesse

Riteniamo questo tipo di analisi fondamentali, da discutere all’interno della FISAC CGIL per affrontarne preventivamente le ricadute, invece che subirle passivamente e con scarsi risultati pratici a discapito di Lavoratrici e Lavoratori.

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Premesso che l’analisi del nuovo piano industriale, a oltre due mesi dalla presentazione, è ancora fondamentalmente basata sulle slide iniziali, riprendiamo di seguito, ampliandola, la prima valutazione fatta a suo tempo sulla nostra pagina Facebook, con l’elenco di quelli che riteniamo i tratti caratterizzanti del nuovo Piano industriale, che ricalca e accelera quanto era già previsto nel precedente.

Apprendiamo nel frattempo che le OOSS hanno raggiunto quelli che definiscono “due im- portanti accordi sul salario variabile destinato a sostenere gli obiettivi del Nuovo Piano di Impresa, con l’intento di riconoscere il fondamentale contributo dei colleghi alla realizzazione del Piano stesso”.

Non entriamo nel merito degli importi concordati, tutti giustamente finalizzati a limitare la discrezionalità aziendale e garantire maggiormente le fasce più deboli, ma troviamo per lo meno bizzarra la firma di un accordo su un Piano che, per ammissione degli stessi soggetti è ancora un terreno inesplorato, in quanto così facendo si fornisce consenso politico al piano stesso.

Bizzarra anche per la tempestività, nel momento in cui, su aspetti molto più delicati e a nostro avviso maggiormente attesi dai colleghi (ci riferiamo alla trattativa sulle pressioni commerciali), da mesi non si registrano avanzamenti.

E a proposito di pressioni commerciali, troviamo che sia una foglia di fico la Dichiarazione delle OOSS in calce all’accordo sul PVR appena siglato: dichiarare che il meccanismo di finanziamento del bonus pool relativo al premio di eccellenza attraverso i ricavi commissionali dei territori commerciali Retail ed Exclusive è sperimentale e sarà oggetto di specifica verifica al fine di valutarne i reali impatti in termini economici e di clima aziendale, è una pericolosissima fuga in avanti.

Forse, a differenza nostra, qualcuno è convinto che esista una differenza tra pressioni commerciali lecite e illecite, e magari l’Assemblea Organizzativa che sta per iniziare dovrebbe discuterne.

Per noi le pressioni commerciali sono SEMPRE illecite, e legare il premio a due parametri (l’altro è il giudizio professionale) che porteranno i lavoratori ad essere oggetto di spinte indiscriminate alla vendita è mettere in mano all’azienda uno strumento molto pericoloso.

(SEGUE)