Il menù

I lavori dell’Assemblea Generale Nazionale della FISAC CGIL di luglio si sono chiusi con la conferma di alcuni impegni derivanti dalle conclusioni del dibattito nonché dalle fasi che lo hanno preceduto. Tra questi indirizzi va certamente ricordato il rinnovamento della FISAC attraverso il coinvolgimento e la partecipazione democratica di tutti i livelli della nostra Organizzazione ma, soprattutto, il protagonismo delle RSA in una fase inedita di trasformazione complessiva del mondo del lavoro ed in particolare dei settori più specifici di cui si occupa la FISAC.

Trattasi di temi di importante novità che impongono una nuova e necessaria lettura non solo dei temi già noti che abbiamo spesso approfondito e che certamente ritroveremo nel progetto politico del nostro Segretario Generale, ma anche di ciò che sta già avvenendo in chiave confederale con lo scopo di anticipare le trasformazioni che si manifesteranno in un futuro molto vicino

Già sul finire di questa estate, la nostra organizzazione sarà chiamata a confrontarsi ed a discutere su alcuni avvenimenti del mondo economico-finanziario del nostro Paese – e non solo – nati nel corso di questa estate “pandemica” che sta volgendo al temine.

La conclusione dell’OPAS di Intesa Sanpaolo su UBI di fatto sancisce la nascita del primo gruppo bancario del Paese ad una distanza considerevole rispetto alla posizione del secondo classificato.

La recente autorizzazione rilasciata dalla BCE a salire sino al 20% della società Delfin di Leonardo Del Vecchio (Luxottica) nel capitale di Mediobanca darà probabilmente inizio a quella che sembra essere la reale intenzione nella scalata del gruppo Generali che, in controcanto, ha risposto con il progetto di partnership con Cattolica Assicurazioni.

Attraverso il percorso individuato tra TIM e Cassa Depositi e Prestiti, è di fatto partito il tentativo di costituire una società che gestirà le infrastrutture della rete unica con la fibra ultra veloce.

Entro il 2021 – anche se è allo studio da parte del Governo un progetto per anticipare l’operazione entro fine 2020 – è previsto il disimpegno da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze dal capitale sociale del Monte dei Paschi di Siena con la propria quota (68%) in una condizione ancora fortemente critica del gruppo senese ben lungi dall’essere ritornato soggetto appetibile sul mercato. Il primo appuntamento negoziale importante che si ci troveremo dinnanzi è il rinnovo dei Contratti Nazionali Assicurativi ANIA ed ANAPA.

L’evoluzione di questi processi, e di altre partite ancora aperte, come ed in quale misura impatteranno all’interno del sistema del credito ed assicurativo? E le situazioni che ne deriveranno saranno ininfluenti per lavoratori, cittadini e territori?

Gli effetti della pandemia hanno portato in superficie la fondamentale importanza del “ruolo pubblico”

– e dei relativi investimenti da programmare – rispetto alcuni servizi essenziali (sanità, istruzione, trasporti).

La FISAC dovrebbe aprire una riflessione sull’opportunità che lo Stato possa dotarsi anche di uno “strumento diretto” che agisca nel perimetro del credito con finalità pubbliche. Non vanno dimenticate le note vicende legate alle difficoltà manifestate dalle banche nel pagamento della Cassa Integrazione in Deroga o dell’erogazione del credito a sostegno alle imprese previsto dai Decreti con garanzie offerte da coperture governative.

Una riflessione che consideri MPS – vista l’attuale non-presenza nel Governo nella compagine di governo del gruppo bancario – come soggetto candidato a costruire questo percorso.

Ridurne la valutazione a processi fisiologici ed inevitabili propri di un sistema capitalistico ed a movimenti di mercato senza una valutazione attenta da parte di tutti i livelli della FISAC è una scelta molto rischiosa.

Ad oggi ciò che risulta certo è il silenzio assordante prodotto da qualsiasi livello della nostra organizzazione.

Esiste un rischio che il nostro ruolo possa essere relegato ad una mera ratifica di accordi a cose fatte? E per questa via fornire una chiave di lettura che potrebbe insinuare il nostro consenso tout- court a queste operazioni?

Il compito assunto dal nostro nuovo Segretario Generale è particolarmente complesso rispetto ad una fase resa ancora più difficile per il menu che si prospetta essere servito.

Ma proprio per questo motivo è da ritenersi fondamentale un impulso al dibattito ed alla discussione stimolato da tutti i livelli della FISAC che veda il coinvolgimento di delegate/i ed RSA.

Forse questo è il vero cambiamento così largamente espresso nel corso dei mesi scorsi: l’avviarsi di un processo di rinnovamento della FISAC per far sentire ai nostri iscritti, ed ai lavoratori tutti, il nostro punto di vista, la nostra analisi, le nostre proposte e ricoprire quel ruolo di reale rappresentanza che ci consentirebbe di tornare ad essere punto di riferimento per le lavoratrici e lavoratori della nostra categoria. E non solo.

Basta silenzio.