Pressioni commerciali

di Antonello Desario

Ritengo che la problematica delle pressioni commerciali, nonostante la posititività con la quale la compagna Susy Esposito ha presentato (nell’ultimo CDN) l’accordo con ABI per l’istituzione di una commissione paritetica per lo studio dei sistemi incentivati delle banche, abbia subito un nuovo rallentamento.

Mi verrebbe da dire: una commissione non si rifiuta mai a nessuno.

Sono passati ormai due anni dall’accordo sulle pressioni commerciali e poco meno sul regolamento della commissione prevista dall’accordo stesso.

In tutto questo tempo l’atteggiamento delle banche non è cambiato, anzi spesso si è acuito con conseguenze sui lavoratori molto pesanti pagate anche con forti ripercussioni sulle condizioni psico-fisiche, come il questionario elaborato dall’Università di Pisa ha attestato.

Insomma, l’accordo sulle pressioni commerciali ha manifestato tutti i suoi limiti, soprattutto per la mancanza di una previsione sanzionatoria per le banche.

L’articolato, che indubbiamente enuncia principi etici e morali importanti che si rifanno anche al protocollo sullo sviluppo sostenibile e compatibile del 2004, non ha funzionato.

Le poche segnalazioni fatte non hanno potuto aver seguito in quanto tra l’altro, come ci ha ricordato la compagna Esposito, mancavano e mancano tuttora i referenti delle due parti necessari al funzionamento della commissione stessa.

È stato necessario che alcune RSA di Unicredit dicessero basta a questa situazione ormai arrivata a livelli di invivibilità, per riportare la problematica delle pressioni commerciali all’attenzione della Segreteria Nazionale.

Sono stati indetti scioperi con adesioni altissime da parte dei colleghi!!!!

Non vorrei che l’istituzione della nuova commissione facesse passare vanamente dell’ulteriore tempo all’interno del quale le banche continuino la loro politica commerciale spregiudicata, appesantendo sempre più le condizioni dei lavoratori e compromettendo ancor di più la fiducia della clientela.

All’invito della Segreteria Nazionale rivolto a tutti noi ad attenzionare la situazione e, là dove fosse necessario, anche a scioperare mi sento di replicare affermando che la situazione  è già monitorata; l’insofferenza dei lavoratori è palese, è al limite.

Questi segnali andrebbero recepiti dalla nostra Segreteria Nazionale e -così come dichiarato dal Segretario Generale Nazionale nella sua relazione di insediamento dopo il Congresso- proclamare lo sciopero di tutti i lavoratori bancari.

Solo la mobilitazione generale del settore potrà incidere realmente!!!