Focus bancario

Unicredit e Banco BPM

di Fabio Alfieri

Le dichiarazioni del nuovo Segretario Generale della FISAC Giuliano Calcagni, riportate nelle news del 4 c.m. destano preoccupazione per l’esito delle vertenze in corso in Unicredit e Banco Bpm.

In alcune filiali di Unicredit si sta scioperando perché la condizione lavorativa è divenuta insopportabile e l’adesione altissima dei lavoratori ne è la dimostrazione. In diverse occasioni ho evidenziato la necessità di raccogliere questa vertenza e aprirne una di settore, perché la condizione lavorativa è simile in tutte le aziende bancarie.

Ho apprezzato la prima dichiarazione che ha voluto rilasciare il neoeletto Calcagni sulle pressioni commerciali e sulla necessità di una mobilitazione nazionale. La dichiarazione successiva invece mi preoccupa, perché riporta una “supposta” posizione di ABI, non ufficiale, secondo cui in quell’ambito si sarebbe capito che la situazione è al limite!  Che vuol dire? Che siccome ABI ha capito, ci possiamo fermare, magari facendo un ritocchino all’accordo “europeo” sulle pressioni commerciali?

Noi non saremmo d’accordo!

L’altra dichiarazione riguarda la possibile esternalizzazione degli Npl in Banco Bpm. 

I coordinamenti aziendali hanno unitariamente preso posizione contro l’eventuale esternalizzazione. L’hanno ribadito nelle assemblee con i lavoratori e nel presidio davanti la sede centrale il 29 Novembre.

Parlare oggi, come fa Calcagni, di garantire l’applicazione del contratto del credito ai lavoratori del Banco Bpm eventualmente ceduti insieme agli NPL, oltre ad essere un’ovvietà, in quanto già prevista dallo stesso CCNL, rischia di rappresentare un’apertura a questa soluzione, che oggi non è in discussione nel dibattito sindacale di quella Banca. 

Esprimo la mia solidarietà al Coordinamento della FISAC, impegnato in questa vertenza, resa più difficile dal recente accordo in Banca Intesa, che ha previsto l’esternalizzazione dei lavoratori. Ribadisco che anche su questo capitolo sarebbe stato necessario un protocollo nazionale d’indirizzo e di salvaguardia dei lavoratori, sulla scia di quanto avvenuto in altre aziende come il Monte dei Paschi di Siena.

Purtroppo, si parla tanto di integrità della filiera produttiva e poi …